Gianni e la crescita nel diritto
Gianni è un ragazzo di 19 anni che si ritrova finalmente con i suoi amici dopo mesi di quarantena dovuti al COVID-19, che li ha costretti a vivere le loro vite chiusi in casa. Questo virus ha colpito i giovani sotto molti aspetti della loro vita: i loro diritti, le loro libertà, le loro amicizie, i loro hobby, i loro studi, i loro interessi privati… Per la prima volta, questi giovani si sono trovati di fronte a una situazione che ha messo in discussione le loro libertà personali; non erano mai stati abituati a ricevere restrizioni che potessero influenzare in modo così aggressivo la loro vita quotidiana. Uno dei primi diritti a essere colpito dalle restrizioni è stato il diritto all’istruzione, un diritto molto importante per i giovani. Molti paesi hanno chiuso le scuole a causa dell’epidemia, interrompendo l’apprendimento e l’istruzione degli studenti. La mancanza di istruzione, che prima garantiva ai ragazzi un senso di stabilità e normalità, ha creato situazioni di disagio, privandoli della possibilità di recarsi a scuola. Questa decisione è stata presa dal nostro governo per evitare assembramenti in luoghi che non erano funzionali al sistema capitalistico e produttivo del paese. I giovani e gli insegnanti sono stati costretti ad adottare la didattica a distanza, sfruttando gli strumenti tecnologici disponibili per non abbandonare completamente l’istruzione.
La didattica a distanza ha avuto un impatto significativo, permettendo di mantenere delle modalità di apprendimento per i giovani, con vantaggi e svantaggi. Per quanto riguarda i vantaggi, gli studenti hanno avuto accesso ai contenuti didattici utilizzando piattaforme digitali, video e materiali online. In alcuni casi, inoltre, la DAD ha stimolato l’autonomia negli studenti, che hanno cercato di auto-gestirsi e organizzarsi nello studio, mostrando così grande responsabilità. Tuttavia, riguardo agli svantaggi, possiamo notare una disuguaglianza digitale: non tutti gli studenti disponevano degli strumenti, dei dispositivi e delle connessioni adeguate, creando un divario tra chi poteva permettersi questi strumenti e chi no. La didattica a distanza ha anche ridotto le occasioni di socializzazione, che sono fondamentali per la crescita e lo sviluppo relazionale ed emotivo dei giovani. Per questo motivo, molti hanno avuto difficoltà ad adattarsi a questo ambiente di apprendimento virtuale, trovando difficile prendere sul serio l’insegnamento a causa della scarsa concentrazione e della poca motivazione. Gianni si chiede se, prima o poi, si riuscirà a trovare un punto di equilibrio che permetta di godere dei benefici tecnologici senza perdere i rapporti relazionali e umani nell’educazione. Gianni racconta ai suoi amici della fantastica proposta di lavoro che ha ricevuto dopo il liceo, riflettendo su quanto sarebbe stato difficile trovare un impiego durante gli anni della pandemia, quando il diritto al lavoro era limitato in alcuni settori. La selezione delle aziende che potevano rimanere operative è stata fatta in base a un criterio capitalistico e funzionale alla società, privilegiando solo le aziende che erano produttive ed essenziali in quel periodo. Dall’altra parte, troviamo persone come la mamma di Gianni, che è un’operatrice sanitaria, che durante l’emergenza è stata sopraffatta da un enorme carico di lavoro in ospedale, a causa dell’elevato afflusso di pazienti. I medici sono stati costretti a fare una selezione tra chi curare e chi non curare, e in quei momenti ad alcune persone è stato negato il diritto alla salute. Gianni si rende conto di come oggi sia normale poter incontrare i propri amici, mentre in passato questa possibilità gli veniva negata a causa delle restrizioni sugli assembramenti e sulle riunioni in luoghi pubblici.
Gianni ha sempre avuto la passione per i viaggi e, durante una loro uscita, racconta agli amici l’intenzione di voler fare un viaggio in America, un paese dal forte patriottismo, dalle coste della Florida ai grattacieli di New York, passando per luoghi storici come Boston, dove è iniziata la rivoluzione americana, o Washington, sede del governo degli Stati Uniti, famosa per i suoi monumenti. Gianni, amante della natura, non vede l’ora di esplorare i parchi nazionali dell’Ovest, come il Grand Canyon e Yellowstone, che offrono paesaggi naturali mozzafiato. La cosa che lo intriga di più è l’immensità di questo paese, che racchiude al suo interno diversità culturali, storiche, cibi e tradizioni di ogni genere. Gianni aveva trascurato un aspetto molto importante, che gli fa notare il suo amico Luca: non aveva il passaporto. Chiede aiuto agli amici per capire come ottenerlo nel minor tempo possibile. Luca gli suggerisce di provare ad accedere al sito del Ministero dell’Interno online e provare a prendere un appuntamento per fare il passaporto, ma gli ricorda che per farlo deve essere munito di uno SPID o di una carta d’identità elettronica. Gianni rimane scioccato, non sapendo proprio di che cosa gli stesse parlando Luca. Interviene il suo amico Roberto, che cerca di tranquillizzarlo, proponendogli un altro metodo per ottenere il passaporto. Gli spiega che, in caso di emergenza, come per viaggi imprevisti o situazioni particolari, è possibile richiedere un passaporto urgente, che viene rilasciato in tempi più brevi rispetto alla procedura standard, ma solo se giustificati da motivi validi. Gianni si rende conto di non avere motivi sufficienti per chiedere un passaporto urgente e decide quindi di informarsi meglio sul metodo che gli ha proposto Luca, chiedendo come ottenere lo SPID o la carta d’identità elettronica.
Dopo qualche mese, Gianni riesce finalmente ad ottenere lo SPID, che gli permette di accedere al sito del Ministero dell’Interno e di prendere un appuntamento per fare il passaporto in Questura. Quando apre la schermata degli appuntamenti, rimane sbalordito: il primo appuntamento disponibile è tra un anno. Chiama Luca per fargli presente la situazione, e sarà proprio lui a spiegargli una realtà che ormai esiste da qualche anno: la pubblica amministrazione è stata fortemente informatizzata, e questo ha rallentato i tempi dei processi, escludendo alcuni cittadini dai servizi pubblici, in particolare quelli che non sono in grado di approcciarsi ai nuovi metodi digitali. L’informatizzazione ha invaso tanti aspetti della nostra vita, tanto che alcuni parlano di una “democrazia digitale”: un’idea di democrazia che sfrutta gli strumenti digitali e la tecnologia per creare un rapporto diretto tra i cittadini e la politica, ricollegandosi alla democrazia diretta dell’antica Grecia. Tuttavia, questo potrebbe comportare dei problemi: come l’astensionismo, poiché una parte della popolazione, in particolare gli anziani, potrebbe essere incapace di svolgere determinate pratiche digitali, o addirittura rischiare una manipolazione del voto, chiedendo aiuto a qualcuno di competente e violando così il diritto al voto segreto. Passato un anno dall’ultimo incontro con i suoi amici, Gianni sta facendo la spesa quando incontra Luca: che si ferma con lui fuori dal supermercato. Gianni gli racconta che qualche giorno prima gli è arrivato il passaporto e che ora può finalmente organizzare il suo viaggio in America. È il 26 settembre quando Gianni si trova in aeroporto con il passaporto in mano, emozionato per il suo primo volo. Dopo due settimane in America, visitando tutti i luoghi che aveva sempre visto solo nelle immagini, Gianni si rende conto di essersi innamorato di quel paese e di non voler più lasciarlo. Decide di comunicarlo alla sua famiglia e ai suoi amici, ma questi gli fanno notare che, per poter rimanere negli Stati Uniti, ci sono diverse procedure da affrontare. Gianni, ignaro di tutto ciò, chiede aiuto agli amici. Luca gli suggerisce di rivolgersi a un avvocato, dato che il processo di trasferimento negli Stati Uniti è lungo e complesso.
In primo luogo, Gianni deve ottenere un visto lavorativo, che gli permetterà di lavorare in America. Per ottenerlo, è necessario avere un’offerta di lavoro da un datore di lavoro americano. Una volta trovato lavoro, dovrà trovare una sistemazione e completare le procedure per ottenere un codice fiscale americano, senza il quale non potrà lavorare. Successivamente, dovrà stipulare un’assicurazione sanitaria, fondamentale negli Stati Uniti. Roberto, che ha fatto l’Erasmus in America, gli spiega che il sistema fiscale americano è molto complesso: se lavori, dovrai dichiarare i redditi e pagare le imposte federali, statali e locali. Gianni chiede anche come convertire la propria patente italiana in quella americana, per spostarsi più facilmente all’interno del paese. Il primo requisito è che la patente italiana deve essere valida al momento della conversione. Inoltre, Gianni dovrà presentare diversi documenti, come la patente originale, un documento d’identità valido, una prova di residenza nello Stato (ad esempio, un contratto di affitto) e, se disponibile, una patente internazionale. Gianni si rende conto di quanto sia difficile trasferirsi in un altro paese e di quante procedure debba affrontare prima di realizzare il suo sogno. È proprio in questo momento che capisce quanto la vita degli individui sia regolata e controllata dalle istituzioni dello Stato, come la Pubblica Amministrazione.
Alla vigilia dei suoi quarant’anni, dopo tutta la fatica affrontata per entrare a far parte di un altro paese, Gianni si rende conto di non essere completamente soddisfatto della sua vita, soprattutto negli ultimi anni. Si sente combattuto e riflette su come il sistema americano non lo soddisfi più come un tempo, confrontandolo con quello italiano, e pensando a un possibile ritorno in Italia. Assillato da questi pensieri nostalgici, decide di prenotare un volo per l’Italia per fare una sorpresa a familiari e amici. Una volta atterrato in aeroporto, Gianni si dirige verso la sua vecchia casa, ma troverà una grande sorpresa. Davanti alla porta, trova un avviso pubblico che gli comunica l’espropriazione dell’immobile per la realizzazione di una nuova rete ferroviaria, che avrebbe permesso ai cittadini delle campagne di raggiungere la città più facilmente. Gianni, incredulo, poiché non aveva mai ricevuto una notifica, chiama il Comune per chiedere spiegazioni. Il Comune gli dice di aver inviato una raccomandata, ma di non aver mai ricevuto una risposta. Gli viene proposta una cifra di indennizzo proporzionata al valore dell’immobile, ma Gianni rifiuta immediatamente, in quanto per lui la casa ha un valore sentimentale ben più grande. Gli viene offerta un’alternativa: l’indennizzo sarà determinato da una commissione di stima. Gianni rifiuta nuovamente, e inizia il processo di espropriazione forzata, che prevede l’intervento del tribunale per stabilire se l’espropriazione sia legittima e se l’indennizzo sia adeguato. Questo procedimento, però, potrebbe richiedere anni. Il tribunale, nel frattempo, offre a Gianni una sistemazione temporanea fino a quando il caso non sarà risolto.
Per il suo 50º compleanno, Gianni organizza una festa e invita i suoi amici, a cui comunica che finalmente ha ottenuto una sentenza favorevole: l’espropriazione della sua casa è stata dichiarata illegittima e potrà riavere la sua casa di famiglia. Durante il discorso, Gianni racconta di come tutta la sua vita sia stata influenzata e regolata da procedimenti legali imposti dalle istituzioni statali. Riflette sul fatto che alcuni di questi istituti dovrebbero migliorare l’efficienza delle loro procedure, in modo da evitare che le persone sprechino anni della loro vita dietro a pratiche legali. Il diritto dovrebbe essere la regola che protegge la libertà, ma a volte, come in questo caso, diventa un’imposizione che limita l’autonomia individuale per un interesse collettivo. Se il diritto si intreccia troppo con la vita dei cittadini, rischia di diventare una barriera che frena l’individualità e la libertà, soffocando l’espressione più autentica della società.
Rebeka Filipova, Cecilia Manetta, Adele Onesti, Giulia Massazza, Erika Albertini