Ragioni e obiettivi del progetto

Dove c’è un gruppo sociale, dove esiste una comunità umana, là si trova anche il diritto. E siccome nella storia gli uomini e le donne non hanno mai vissuto come individui isolati, possiamo dire che il diritto e l’umanità coesistono da millenni. 

Il diritto è spesso come l’aria, c’è, ma non ce ne accorgiamo. Quando andiamo a fare la spesa al supermercato o prendiamo il numero per fare la coda al banco della carne, adempiamo ad una norma giuridica di natura consuetudinaria che dice che chi arriva prima ha diritto ad essere servito per primo.

Quando andiamo a comprare il pane stipuliamo un contratto verbale di compravendita con il venditore, che porta con sé una serie di clausole alle quali non badiamo e di cui non ci occupiamo.

Se commentiamo o creiamo dei post sui social network, in realtà è come se urlassimo le stesse cose in mezzo alla strada o in un luogo pubblico, quindi non siamo liberi di scrivere tutto quello che vogliamo, ma dovremmo tener conto della responsabilità penale alla quale possiamo andare incontro nel fare certe affermazioni su persone specifiche o nel dare giudizi, magari infondati. Quindi, anche in quel caso, nel nostro privato, il diritto è li a fianco a noi per delimitare le nostre azioni, in modo che non danneggino la reputazione o il buon nome di altri.

Una maggiore consapevolezza sull’esistenza del diritto, sulla sua utilità, sulle possibilità che esso fornisce per la tutela dei diritti e degli interessi delle persone, come singoli o nella vita associata, ci appare dunque essenziale per la formazione dei giovani che si trovano e si troveranno a vivere in un mondo sempre più complesso e fluido, dove i confini fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato mutano continuamente, seguendo le tecnologie e i cambiamenti sociali. Per questa ragione ci è parso utile provare a coinvolgere in primo luogo i docenti e le scuole, dalle elementari alle superiori, attraverso uno strumento snello e comprensibile, come quello di realizzare racconti sull'incontro che dei loro potenziali coetanei fanno quotidianamente con il mondo del diritto.

Tuttavia questo strumento è stato immaginato non solo come mezzo di divulgazione rivolto in via esclusiva al mondo della scuola, ma anche come veicolo per sensibilizzare i cittadini nei confronti della realtà locale, per esporre progetti, lametele, insoddisfazioni, idee per contribuire al cambiamento e al miglioramento della società, facendo sentire la voce dei giovani.

I protagonisti delle nostre avventure hanno la vita che scorre nelle vene, la speranza, la capacità di farsi guidare dalle emozioni, la capacità di sognare a occhi aperti. Se è vero che il diritto accompagna la società seguendone i cambiamenti e i bisogni, è fondamentale garantire che i giovani trovino spazio per far sentire la propria voce. Troppe volte si sentono schiacciati e non compresi dal "mondo degli adulti", ovvero da un ordinamento (insieme di regole) che non risponde più alle necessità delle nuove generazioni, ma sono privi di strumenti idonei per farsi ascoltare, per dialogare, discutere e proporre.  Essi si trovano così costretti a scegliere se disinteressarsi al proprio territorio, spegnendo quelle idee che, magari corrette e ridimensionate, avrebbero comportato miglioramenti, oppure intraprendere, come spesso accade, la via della ribellione nei confronti di una società che non li ascolta.